Cronache dalla montagna – Alexandre Vialatte*

Oggi è il terzo mondo a smuoversi. Non c’è paese in cui non si sparino proiettili. Si resta ad osservare, un occhio sullo schermo del televisore dove continua a ridere l’ospite della domenica e l’altro sull’incrocio dove si schiantano le automobili. Lo spettacolo del mondo rende strabici (23 novembre 1969)

Cronache dalla montagna è una raccolta di cronache (per l’appunto) che il giornalista e scrittore Alexandre Vialatte scrisse tra il 1952 e il 1971 per il quotidiano dell’Alvernia “La Montagne”. La casa editrice Prehistorica le sta pubblicando in italiano in piccoli volumi agevoli, tascabili perfetti per un’attesa in posta, dal dentista, per un breve viaggio in tram: si legge una cronaca, si chiude il libro e si riprende la cronaca successiva anche a distanza di ore senza aver perso il filo. Io – che da loro ho ricevuto il volume intitolato “Arpeggi per alpeggi” – le ho lette praticamente così: una a sera per qualche giorno di fila ed è così che le ho più gustate: come una caramella, una coccola serale e non credo le avrei apprezzate altrettanto se le avessi lette tutte di fila.

Non bisogna aspettarsi cronache standard di paese quali incidenti, furti o racconti di sagre e inaugurazioni: quelle di Vialatte sono prevalentemente riflessioni sull’umano, scaturite da eventi ben poco “cronacheschi”: l’inizio della stagione della villeggiatura, la pubblicazione dei diari di Anais Nin, una mostra. Da questi appigli, in parte evanescenti, Vialatte trae spunto per dire la sua sulla contemporaneità, sulla fragilità dell’essere, sul valore della letteratura, su se stesso. Sono piene di arguzia e autoironia e ho trovato la definizione di Amelie Nothomb riportata in quarta di copertina particolarmente calzante: “Vialatte è il grande maestro dell’incongruo”.

Sono incongrue le cronache perché è l’essere umano ad essere incongruo, incoerente e pieno di sfaccettature. Lo sguardo di Vialatte è insolito, malinconico ma anche ricco di umorismo e in un certo qual modo mi ha fatto pensare al Signor Palomar uscito dalla penna di Italo Calvino.

Di Vialatte Prehistorica ha pubblicato i romanzi e per le Cronache dalla montagna ha istituito un’apposita collana all’interno del proprio catalogo.

* Libro ricevuto in omaggio dalla casa editrice

The Passenger Nigeria

Nigeria

My rating: 4 of 5 stars


Interessantissima raccolta di reportage sulla Nigeria di oggi, dalla musica alla condizione della donna, dalla politica al dramma dei rapimenti, passando per la letteratura e la questione etnica.
Il testo è ben corredato da fotografie, illustrazioni e grafici che aiutano il lettore nella ricostruzione di una realtà difficile da comprendere per chi non la conosce da vicino.
La Nigeria è un Paese pieno di contraddizioni, in forte crescita ma dilaniato dalle tensioni, dalle lotte civili e dalle ineguaglianze sociali, eppure creativamente esplosivo: il centro nevralgico della moda, dell’industria cinematografica, della scena musicale e letteraria dell’Africa.
Deve essere inoltre un Paese di incredibile bellezza, ma anche pieno di mostruosità architettoniche e scempi ecologici (si pensi allo sfruttamento petrolifero del delta del Niger, che ha portato grandi ricchezze, ma non nelle tasche degli abitanti della zona), ricco di storia, tradizioni e cultura, che trovo estremamente affascinante e spero un giorno di poter visitare.
Consiglio questo testo a chiunque sia interessato all’Africa contemporanea, perché da quanto ho capito, la Nigeria è tra gli stati sub-sahariani quello che va più veloce, nonostante tutto.
Ad ogni modo l’operazione editoriale The Passenger è per me encomiabile fonte di informazioni su diversi luoghi del mondo, che siano vicini come Milano o lontani come appunto la Nigeria. Spero che escano presto altri numeri dedicati a Paesi africani (uno sul Senegal lo comprerei immediatamente).



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